Teatro

Spettacolo di tango con Alma de Tango, a Marsciano e Magione

Spettacolo di tango con Alma de Tango, a Marsciano e Magione

Atteso appuntamento con il tango giovedì 21 gennaio al Teatro Concordia di Marsciano e venerdì 22 gennaio al teatro Mengoni di Magione.

Saranno in scena i tangueros Marcelo Alvarez, Sabrina Amato, Silvio Grand e Mayra Galante, che raccolti nella Compagnia Naturalis Labor per la regia e coreografia di Luciano Padovani, presentano Alma de Tango, con musiche dal vivo di compositori classici, da Pugliese a Piazzola, eseguite dal Quartetto Lumière de tango.

Lo spettacolo rievoca pienamente la tristezza dei crepuscoli di Buenos Aires. Chi balla il tango ne interpreta una languida malinconia, chi lo suona trasforma in musica un repertorio caotico di sentimenti, solitudine, odio, burla, rancore, vendetta, desiderio, intrigo, felicità, vicissitudini di quartieri porteni, barrios, talvolta miserabili e malfamati. Ascoltando il tango si avvertono guizzi di lame, fruscii di sottovesti, porte che si chiudono per sempre e fischi di bastimenti che partono per chissà dove.

Il tango è essenziale: un braccio, un passo, una mano, una voce, il bandoneon, una canzone; dietro ogni gesto si nasconde una storia, in ogni nota si trova una vita.

La Compagnia Naturalis Labor, con il suo direttore Luciano Padovani, ha un curriculum più che ventennale nel panorama della danza italiana, progettando e realizzando spettacoli ed eventi unici per i maggiori teatri e festival di danza. Da anni hanno trovato uno specifico terreno di ricerca sul tango, sia nelle forme più tradizionali sia in modo più innovativo combinando tango e danza contemporanea.

Il Quartetto Lumiére de tango composto da Marco Fabbri (bandoneon), Cristina Bertoli (flauto), Massimo Tagliata (pianoforte) e Marco Forti (contrabbasso), propone personali trascrizioni dei brani più significativi di autori come Plaza, Cobian, Bardi e Piazzolla, oltre a presentare brani originali con contaminazioni di vario tipo, nei quali è facile ritrovare l’ardore e l’equilibrio affinati dall’esperienza di concertisti impegnati da anni in un repertorio che sta a cavallo tra la musica colta e il jazz.